Presentazione
Presento questo lavoro insieme a “Fior dell’Anima” dopo vaste ricerche relazionate alla cultura e alle religioni giapponesi. Per la grande considerazione che nutro per Mikao Usui, riconosciuto come grande Maestro, uomo colto, studioso, profondamente persistente e saggio da tutti coloro che partecipano dell’egregora del Reiki, ho deciso che sarebbe corretto fare un’incursione nel suo universo e nella sua cultura d’origine, il Giappone.
Ci sono state raccontate molte storie sul Reiki e non è mia intenzione raccontarne una in più. Questo lavoro sulla línea degli “Espansori” del Reiki è stato preparato col cuore e dove sta il cuore sta anche l’essenza vera che ci fu lasciata in eredità da tutti i Maestri di tutti i tempi.
I FONDAMENTI BUDDISTI DEL REIKI
“Il Budda concepiva se stesso come medico e maestro che indicava il cammino della Vera cura, il cammino dell’Illuminazione”.
IL MONTE KURAMA
Il Monte Kurama è una montagna sacra fin dalla notte dei tempi, molto prima ancora della venuta del Buddismo e molto prima dello Scintoismo. Che il luogo fosse speciale era riconosciuto fin daí tempi più remoti e per questo vi si svolgevano rituali sciamanici.
Si racconta nel Giappone che da più di sei milioni di anni Maô-Son, spirito della terra, il grande re dei combattenti contro il male, sarebbe disceso da Venere per salvare l’umanità. Da quel momento lo spirito potente de Maô-Son proviene dal monte Kurama e dirige lo sviluppo e l’evoluzione non solo dell’umanità, ma di tutte le forme di vita sulla terra.
Il venerabile Rei (Son) dei demoni (Maô) /////////presenza primitiva e Spirito del luogo è un’ energia molto potente, forza tellurica, forza della natura. S’incarnò nell’albero primordiale, quello che per primo apparve sulla Terra ed è in questo modo che è venerata. Nel Monte Kurama il Kami più sacro è il Kami dell’albero.
Nel percorrere questo luogo sacro incontreremo un santuário di legno dove si trova l’albero sacro che ancora oggi è il centro delle celebrazione del monte Kurama.
È decorata com una corda ritualística che scende in línea diretta dall’albero primitivo, ogni volta che l’albero moriva, se ne piantava un altro daí suoi rami per farla rinascere. L’albero è un símbolo della vita in perpetua evoluzione e in ascensione verso il cielo, simbolizza l’aspetto cíclico dell’evoluzione cosmica: morte e rigenerazione. Soprattutto gli alberi più frondosi evocano un ciclo dal momento che che pe rdono le foglie e le riaquistano ogni anno.
È considerata universalmente come il símbolo delle relazione che si stabiliscono tra la Terra e il Cielo. Per questo assume il significato di centro del mondo. Riunisce in sè tutti gli elementi : l’acqua circola nella sua linfa, la terrra si unisce al suo corpo attraverso le radici, l’aria nutre le foglie e da lui divampa il fuoco quando si sfregano l’un l’altro i suoi rami. L’albero sacro del monte Kurama rappresenta l’energia primordiale, la fecondità e la genealogia dell’Albero della Vita.
Il cedro è un símbolo di grandezza, di nobiltà di forza, de perennità e di incorruttibilità perchè non marcisce mai, per questo è un símbolo di immortalità. Nel Giappone quasi tutte le montagne hanno la loro divinità culto della popolazione locale.
Sengen-Sama è la Dea dell’imponente monte Fuji ed il suo culto si estende per tutto il Giappone; appare nel ritratto con vesti antiche e ricche. Sostiene una gioia magica nella mano destra ed un ramo sacro dell’albero sacro Sakaki nella sinistra.
IL TEMPIO KURAMA
La storia del Buddismo nel Giappone ebbe inizio nel VI secolo. La sua introduzione si verificò per la prima volta nel 538 d.C. quando il re di Rochi (o Kudara, Corea) ínviò un ambasciatore per presentare un’immagine buddista e un rotolo di pergamena dei Sutra alla corte dell’imperatore Kinmei.
La storia religiosa buddista del Giappone ha quindi più di mille quattrocento anni. In quell’epoca, quando la civiltà occidentale /////////si trovava sprofondata nel buio più profondo, l’orientale creava un movimento sorprendentemente attivo. Nella Cina, nel Tibet e in tutta l’Asia Centrale, Índia e paesi dei mari del sud si svolgevano con molto vigore attività nei campi intellettuale, religioso, archittetonico e culturale. Il Buddismo bagnava il mondo orientale pacificamente con la sua vasta corrente di umanismo e i tempi buddisti dell’epoca diventavano brillanti centri culturali.
Il Monaco Gantei, discepolo di Ganjin (fondatore del tempio Toshodaiji a Bara), nell’anno 770 fu portato da un cavallo bianco ad un luogo sacro sulla vetta del monte Kurama, dove raggiunse l’Illuminazione realizzando l’essenza di Bishamon-Tem e fondandovi un tempio buddista, il tempio Kurama appunto, sul monte dove il fatto avvenne.
Bishamon-Tem (Vaishravana in Sanscrito) è il guardiano e protettore del paradiso buddista del nord. Ha come símboli una gioia, una casa, un serpente e una lancia. Comanda l’esercito di Yaksas, gli spiriti selvaggi della natura o elementali.
I capi di stato lo invocavano affinchè proteggesse le loro città, la sua infatti è un’energia di difesa dalle guerre. Per il fatto che difende città, case e proprietà Bishamon-Tem è considerato anche come il Dio della ricchezza e invocato quando si vuole attrarre la buona sorte. È associato all’energia solare yang. Ma Bishamon-Tem è anche venerato come il Dio della cura, visto che un maestro può utilizzare le potenti energie che sviluppò e apprese come finalità difensiva, o per combattere, ma anche per curare (principio delle arti marziali e del gigong). Bishamon-Tem è Re e generale, capo di tutti gli altri generali di tutte le altre direzioni o punti carinali (i Regni Buddisti), ha i mezzi e l’autorità necessari per decidere sui modi di investire le sue energie e dispone della saggezza indispensabile per utilizzarla con conoscenza di causa. Può insufflare la sua potente energia sugli esseri che lo invocano e curarli. Il bijia, sillaba vocale utilizzata come mantra nelle invocazioni di Bishamon-Tem è Bai, uguale a quello di Bhaishajya-guru (Yakushi in giapponese) il Maestro della Medicina, il Budda della Medicina.
Bishamon-Tem è la divinità più importante del Kuramayama e di conseguenza si relaziona con la divinità centrale della Mandala del Buddismo Esotérico Giapponese que è Dainichi Nyorai (chiamata Mahavairocana Tathagato nel Tibet), il grande Budda del Sole. Dainichi in giapponese significa Grande Sole e rappresenta il grande giorno che è appena arrivato.
In questo contesto però non si vuole designare l’astro solare, ma il símbolo della Luce Universale, l’energia della Vita Universale, la Luce del Mondo.
Gli scritti più importanti e sacri del buddismo esoterico del Giappone sono il Dainichi-Kyo (Mahavairocana Sutra) e il Kongocho Gyo (Vajrasekhara Sutra).
MANTRA de DAINICHI NYORAI
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L’Universo intero è costituito da sei elementi.
Il mio corpo, che è fatto di sei elementi, è il corpo di Dainichi Nyorai.
Sono ripieno di vita completa, perfetta e illimitata.
Le cinque sapienze si sono incarnate in immensa e infinita compassione.
L’immensa compassione di Nyorai me permea.
Sono avvolto dall’immensa compassione di Nyorai.
Sono beato, sono beato.
Il Buddismo Esoterico Tantrico (Mahayana) arrivò nel Giappone attraverso il monaco giapponese Kukai (Kobo Daishi, 774-835) e con Saicho (Dengyo Daishi, 767-822) che l’avevano conosciuto nella Cina. Kukai fu alunno di Huiko (giapponese: Keika, 746-805) discepolo del monaco indiano Amoghavajira che, a sua volta, fu alunno del famoso istruttore indiano Vajrabodhi.
I due indiani vissero nel tempio Hahsingshan, in Ch’angan, centro attuale dell’Associazione Buddista Shensi in Cina. Dopo la morte del suo professore Kukai rientrò nel Giappone e insegnò quello che aveva imparato in Cina. Divenne il fondatore del Buddismo Shingon che è un tipo di Buddismo Tantrico che utilizza mantra, meditazione e mudras.
O Shingon é Esoterico nel senso che i suoi insegnamenti e la sua pratica più interni possono essere trasmessi solo dal Maestro ai suoi Discepoli. Saicho studiò nel monte Tien-tai in Cina. Al ritorno fondò il Buddismo Tendai in Kioto. Questo Buddismo usa la meditazione secondo lo stile Vipassana e la sua Dea principale è Amida Norai( Amida Tathagata). Nel Giappone queste due scuole sono conosciute col nome di Mikkyo.
Fino al 1949 il Tempio Kurama aveva legami col Buddismo Tendai, ma dopo questa data si trasformò nella sede della Setta Kumara-Kokyo.
Il Tempio Kurama fu fondato per proteggeree il lato nord della capitale (Heiankyo) e si localizza nella metà del cammino che va alla vetta. Gli edifici originali del Tempio Kurama furono distrutti improvvisamente dal fuoco. Il corridoio principale fu ricostruito l’ultima volta nel 1971.
Dall’epoca della sua fondazione il Buddismo giapponese si identifica col Buddismo Mahayana ed è influenzato dal Buddismo cinese. Soprattutto dopo i grandi maestri dei secoli XII e XIII come Honen (1133-1212), Shinran (1173-1262), Dogen (1200-1253), Michiren (1222-1282). la Dottrina Mahayana si costituì come la principale corrente buddista del Giappone. La storia e lo studio del Buddismo originale cominciarono solo dopo l’era Meiji (dopo il 1945) enfattizzando la figura di Gautama Budha o Shakyamuni.
Intorno al 796 l’ingegnere responsabile per la costruzione del Tempio del monte Kurama ebbe una visione di Senju-Kannon e fece costruire delle pagode in suo onore. Senju-Kannon è il Bodhisattva della compassione (Chenrezi o Avaloktesvara in Sânscrito, Kwan-Yin in cinese) il cui braccio compassionevole scalda i cuori e cura quelli che soffrono, in modo che nessun essere, nessun atto sono dimenticati dalla sua compassione.
Kannon, la Madre divina, è associata alla luna, al Budda dell’ovest chiamato Amida (Amithaba in sânscrito). A-mita significa “incommensurabile”, abha = Splendore – il Budda dell’Incommensurabile Splendore, il Budda dell’Infinita Luce e Infinita Vita. Dicono che le sofferenze sopportate dagli esseri condannati all’inferno attinsero cosi profondamente Kannon che la sua testa esplose in undici pezzi che, fortunatamente, furono riuniti dal suo padre spirituale, il Budda Amithaba.
Avaloktesvara è rappresentato in una statua con undici teste ed ha per corona la testa del Budda Amithaba. Il suo Bija è Hrih che rappresenta la frequenza vibratoria della compassione nel cuore.
Contrariamente all’Arhat (santo) che raggiunge la salvezza grazie ad un’ ascesi personale senza preoccuparsi con gli altri, il Bodhisattva che ha già superato l’ego dedica la sua realizzazione al bene dei suoi simili, molto vicino al nirvana, visto che la sua grande sapienza e l’infinita compassione lo inducono a non rinunciare in assoluto al mondo finchè gli altri esseri non avranno raggiunto l’illuminazione.
Nel cammino del risveglio il Bodhsattva è per il buddista um’ immagine guida, energia e essenza dotata di un determinato numero di qualità che vuole dissolvere e realizzare in se stesso fino a diventare anch’esso un Bodhisattva che potrà, a sua volta, guidare altri umani lungo il cammino. É un Budda che svolge nel mondo il suo aspetto attivo.
Il simbolo del Reiki Sei He Ki se incontra disegnato nella base della statua di Amida Buda, nel Tempio Buddista del monte Kurama, ha origine sanscrita e il mantra ha come origine il Bijia Hrih.
Con Maô-son, Bishamon-Tem e Senju-Kannon ci troviamo alla presenza di una trinità, la tríade che regge il monte Kurama, con tre poli fondamentali di energia: Forza, Luce, Amore che sono emanazioni dell’anima suprema dell’universo, della fonte universale della vita. Insieme costituiscono un equilíbrio che riflette questa fonte e forma una tappa intermediaria tra lo Spirito e la sua creazione: Terra, Sole, Luna, corpo físico, mentale, emozionale.
Le comunità spirituali del Kuramayana battezzarono questa tríade come Sonten, l’Anima Viva, l’Anima Suprema dell’Universo, la Luce Gloriosa.
Sonten è il Creatore dell’Universo; è lui /////che permette l’evoluzione della nostra mente individuale e incentiva il Grande Si, Atman, a risvegliarsi nei nostri cuori.
Gli dei del Kurama hanno le seguenti associazioni e fanno parte della Mandala de Acala:
ENTITÀ SIMBOLO DIO KURAMA NOME HINDÙ BIJA
SOLE LUCE BISHAMON_TEN VAISRAVANA BAI
LUNA AMORER KANNON YAMANTAKA HRIH
TERRA POTERE MAÔ-SON VAJRAYAKSA HUM
La prece della Felicità che si incammina al Sonten del Kuramayana è la seguente:
Oh Sonten
Bella///// come la Luna
calda come il Sole
Potente come la Terra
spandi le tue benedizioni su di noi affinchè l’umanità
possa elevarsi e possiamo aumentare le nostre ricchezze e la nostra gloria.
In questo luogo Sacro dacci la certezza che la pace possa sconfiggere la discordia,
il disinteresse possa conquistare l’avidità, parole sincere possano superare la disillusione
e che il rispetto possa superare gli insulti.
Riempi i nostri cuori di allegria, eleva le nostre menti e fa risplendere la luce nei nostri corpi. Sonten, Grande Signore dell’Universo, Grande Luce, Grande Istigatore
concedi una nuova forza e una luce gloriosa
a noi che siamo qui riuniti per celebrarti e a chi ha sete di toccare il tuo cuore. Rivolgiamoci al Sonten per tutte le cose.
Cosi, con l’invocazione di Sonten arriviamo al símbolo Dai Koo Mio dal quale emanano tutti gli altri simboli, bijas, e dei; quella che si riferisce all’orazione del Sonten è la Grande Luce, “La casa della Grande Luce Radiante”.
Oh Sonten!
I nostri ringraziamenti al Maestro che ci há segnalato portandola fino a noi:
la Collaboratrice e Orientatrice SIMONE GOMES
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